Giochi di parole e ironia. Volià la seconda raccolta, breve, di poesie che ci offre l’animo sensibile di Simone. Questa volta la leggerezza ed il sorriso ci offrono un lato più “bambino” del nostro poeta. Che possano aiutarci a risvegliare il nostro fanciullo interiore…
CAMPARE
Tirà inac, molà mia.
Tirare avanti, non mollare.
BANCHI (INCOMPIUTA, POI COMPIUTA)
Banchi non bianchi,
banchi di ogni colore,
banchi di scuola.
Banchi stanchi,
freddi e caldi,
banchi dondolanti.
Banchi e barricate,
Tigri ed Eufrate,
tigri bianche ed un frate,
che frate? Fra Tac?
No, rispose Sandokan
Ne “I pirati della Malesia”.
CIAO
Ciao è un saluto
Terribile se accompagnato da lacrime
Buongiorno è più formale, borghese se vuoi
Addio è per gli innamorati
Che han perso il senno
Arrivederci è per i notai
Buonasera per tutti.
SUL TRENO
Ma qual pensiero mi sovvien
d’una bionda e di una brunina
lei mi fa un’andirivien
con lo sguardo da bambina
poi guardo in alto il ciel
e il pensier si fa mistero
ma quanto dolce e caro è il miel
come della vita il vero
ma tornando a quello sguardo
a quel viso da bambina
mi viene anche un ricordo:
Gertrude, la gallina
Calma, calma non far rumore
cammina cammina ma non ti voltare
il tuo istinto vuole far clamore
tu sorridi e vai a mangiare.